Il 7 aprile inizieranno i lavori per la realizzazione del nuovo bacino di laminazione di Santa Maria Maddalena. Lo ha annunciato il vice sindaco (nonché assessore ai lavori pubblici, viabilità, progettazione, decorso urbano, urbanistica) di Occhiobello Davide Valentini. “E’ un’opera fondamentale. La volontà, la determinazione, l’impegno di quest’amministrazione hanno permesso di raggiungere quest’obiettivo, un grande risultato. Sarà interessata la zona tra via Palladio, via Picasso, via Buonarroti e via Caravaggio con quest’ultima che sarà completamente chiusa provenendo dalla penultima che manterrà il doppio senso di circolazione così come le altre. Ci sarà un cambio di viabilità su via Amendola e via King per il giusto tempo. Ci sarà un disagio limitato per svolgere un intervento complesso”, ma utile per la collettività. Sul territorio esiste già un bacino, ma non è più in grado di raccogliere la quantità d’acqua che cade dal cielo con le nuove condizioni meteorologiche (perturbazioni più forti e frequenti) e, quindi, occorreva un altro. Il progetto prevede “una vasca di circa 2400 mc in un’area attualmente adibita a verde pubblico adiacente via Berlinguer; un manufatto scolmatore lungo il collettore acque miste” della medesima strada “la cui sogna di attivazione deve corrispondere ad una portata maggiore di 3 volte quella media in tempo di secco (in accordo con quanto stabilito dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto); un impianto di sollevamento per acque sfiorate” avente una “portata totale di circa 500 l/s da recapitarsi nella vasca; lo scarico finale verso un fosso esistente in prossimità dell’intervento”. L’architetto Stefano Meneghini (dello studio Consylio) ha specificato che “la maggior parte del volume sarà al di sotto del” livello stradale. “Solamente una piccola parte della vasca ed il solaio di copertura emergeranno”. In questo modo sarà realizzata “un’opera meno impattante possibile” sul paesaggio tenendo conto che la struttura “è adeguatamente distante dai centri abitati limitrofi” con i residenti che avranno “un maggiore beneficio grazie alla riqualificazione ambientale della zona” dove sarà “creata un’area verde pubblico attrezzata”. Dato che si “avvicina la primavera e l’estate si dovrebbe lavorare senza soluzione di continuità” potendo ultimare i lavori nei “270 giorni previsti, quindi, il 7 dicembre”. “Un intervento indispensabile per il territorio dopo gravi episodi di allagamenti che hanno generato problematiche alle strutture pubbliche ed alle civili abitazioni – afferma il sindaco Irene Bononi – Un percorso iniziato nel 2017/18 (quindi con la giunta Daniele Chiarioni) in sinergia con Acque Venete e possibile grazie ad un finanziamento ministeriale di 2,1 milioni di euro (specifico per la soluzione di problematiche idrogeologiche – gli altri 390 milioni sono forniti da Acque Venete ed Ato). A giugno 2024, quando ci siamo insediati, è emersa una situazione piuttosto critica: il progetto era pronto, ma non c’erano più i fondi di copertura ed i cittadini e neppure il civico consesso era stato informato anche se la novità era nota da marzo. Non abbiamo voluto polemizzare con la precedente amministrazione e neppure preoccupare la popolazione, ma abbiamo iniziato a dialogare con gli enti superiori (Regione e parlamentari) dai quali abbiamo avuto il supporto necessario per trovare una soluzione. Lo scorso dicembre è stata approvata la finanziaria per il 2025 che comprende un emendamento che ci garantisce l’attenzione dovuta. Ringraziamo quanti ci hanno permesso di raggiungere quest’obiettivo”. “Un gioco di squadra a tutti i livelli istituzionali” sottolineato anche dal deputato e presidente di Acque Venete Piergiorgio Cortellazzo (presente in sala consiliare con il vice Antonio Bombonato) che lo pone come “esempio per altre necessità della collettività”. “Questo metodo di lavoro dovrebbe essere la regola – rilancia l’assessore regionale alla sicurezza, pianificazione territoriale ed urbanistica Cristiano Corazzari – Il Polesine ha bisogno di queste sinergie ed il centro destra vuole dare risposte ai cittadini ed intende farlo con qualunque sindaco. In questo caso Santa Maria Maddalena è un quartiere in espansione demografica dove deve essere garantita una vita serena. C’è questo annoso problema idraulico che necessitava d’una soluzione” che arriverà con questa struttura per la quale “sono state coinvolte tante realtà e risorse umane” interne ed esterne al Municipio. Ora è sul rettilineo finale ed a Natale si potrà brindare insieme.

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