Tre codici rossi nel Comune di Occhiobello nel 2024 e 165 donne accolte nell’ultimo anno al centro antiviolenza del Polesine. Dall’incontro pubblico organizzato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, sono emersi i dati che caratterizzano il territorio, i percorsi di tutela e ascolto delle vittime e le normative. La sindaca di Occhiobello Irene Bononi, sottolineando l’importanza della continuità di eventi divulgativi, ha detto che la violenza non è mai un fatto privato, ma riguarda tutti e l’educazione all’affettività, alla gestione delle emozioni e della rabbia è il giusto approccio preventivo nel percorso di crescita dei ragazzi.
La consigliera regionale Laura Cestari ha richiamato la recente approvazione all’unanimità in consiglio regionale dell’Osservatorio veneto sulla violenza contro le donne per un costante monitoraggio del fenomeno attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati forniti dai centri antiviolenza presenti sul territorio, dai servizi territoriali e da altri soggetti pubblici e privati coinvolti nella rete antiviolenza.
Il fenomeno dei maltrattamenti domestici e della violenza di genere è stato affrontato dall’assessore alle Politiche sociali Francesco Pellegrini, da Adelia Fanelli, educatrice del centro antiviolenza e da Paolo Li Vecchi, maggiore dei Carabinieri, in rappresentanza del comando provinciale dei Carabinieri di Rovigo.
“La fuoriuscita da una situazione di violenza non avviene di norma con un singolo gesto ma è un percorso difficile per la donna, irto di problemi e discontinuità – ha detto l’assessore Pellegrini -, le istituzioni sono al fianco delle donne che subiscono violenza, affidiamoci agli operatori e seguiamo i loro consigli”.
Tra i segnali a cui prestare attenzione, come ha spiegato Adelia Fanelli, vi sono l’umiliazione, la manipolazione, il controllo eccessivo, l’intrusione, l’isolamento della donna e l’intimidazione. “Le donne, quando si rivolgono a noi, non devono temere di non essere credute nè devono portare delle prove – ha spiegato Adelia Fanelli -, non troveranno un atteggiamento giudicante, ma empatia e rispetto per i tempi di ogni donna”.
Il maggiore Li Vecchi, dopo avere affrontato un excursus normativo fino al Ddl Roccella, ha spiegato cosa avviene dopo il primo contatto con la vittima, le informazioni di cautela comportamentale, i procedimenti, ma anche la specifica formazione che gli operatori di polizia seguono per affrontare i casi di violenza di genere.
Ospite dell’incontro è stata Lucia Panigalli che ricevette due coltellate dall’ex compagno poi condannato a otto anni e quattro mesi di carcere. Lucia, mentre oggi conduce la sua battaglia per modificare l’articolo 115 del codice penale, incontra i giovani che invita a riconoscere i segnali di sopraffazione e manipolazione e a prendere consapevolezza del rispetto necessario nelle relazioni. “C’è bisogno di cultura e di sorellanza – ha detto Lucia Panigalli -, c’è bisogno che le madri educhino i figli maschi dando esempi positivi da replicare”.
L’incontro si è concluso con la consegna simbolica da parte della presidente della commissione Pari opportunità Monica Righini ad Annamaria Sgualdo, referente di Viva Vittoria, di un gomitolo di lana rossa affinché il progetto La forza di un filo di lana, che succederà a Viva Vittoria, veda Occhiobello come primo Comune ospitante l’evento inaugurale.
Raccolta fondi dei commercianti per dipingere due panchine rosse
Un anno fa la raccolta fondi Sotto lo stesso cielo, a cura di attività del paese per dipingere di rosso due panchine, una a Occhiobello e una a Santa Maria Maddalena, e oggi l’apposizione di una targhetta per richiamare l’iniziativa. L’assessora alle Pari opportunità Marica Di Stasio ha ringraziato una rappresentanza di esercenti per il gesto di sensibilizzazione in occasione del 25 novembre. Erano presenti Silvia Zerbinati, Lauretta Raisa, Barbara Soffritti, Cristina Zanotti, Maria Antonella Zanforlin, Giorgia Cestari.
UFFICIO STAMPA COMUNE DI OCCHIOBELLO
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