Primi 100 giorni di sole chiacchiere

Niente di nuovo da segnalare, se non tante chiacchiere e fatti sottozero. Cominciare un quinquennio con 328000 euro di avanzo libero, messo a disposizione dal bilancio 2023 Amministrazione Coizzi, è certamente un inizio migliore di quello che trovai nel 2019: 219 euro. Molto, molto, molto comodo. Eppure se i conti del comune sono a posto, i contenziosi pagati, i mutui rinegoziati, le scuole ristrutturate… non è certo merito di Bononi o Valentini.

Queste spese non saranno più da mettere in bilancio perchè qualcun altro (con orgoglio) ha ristrutturato illuminazione, serramenti, coibentazioni, tetti nuovi negli edifici scolastici che da troppi anni abbisognavano di interventi drastici. Che si sappia: in caso di eventuali prossime inaugurazioni, quegli edifici scolastici sono stati ristrutturati nei cinque anni di amministrazione Coizzi.

Il Teatro Dalbuoni è stato finito la primavera scorsa con fondi interamente da assicurazione, con un mio lavoro certosino a contatto diretto con i responsabili, sarà inaugurato il 26 ottobre.

Gli orti urbani a maggio erano pronti per partire. Dov’è andato a finire lo stanziamento che avevo fatto predisporre dall’ufficio tecnico? Come mai non si è provveduto a spianare il terreno? Non si può dire che sono fermi al palo: qualcuno li ha fermati, dall’8 giugno in poi.
Le ruspe dell’opera di laminazione su via Berlinguer non sono ancora partite. Purtroppo è vero. Opera magnifica, 2210000 euro dal Ministero degli Interni, 390000 da Acquevenete, non un centesimo dalle casse comunali di Occhiobello, avrebbe risolto gli annosi guai degli allagamenti di Santa Maria Nord e non solo. A marzo 2024 inoltrato siamo venuti a sapere che il RUP (Reponsabile Unico del Procedimento) dell’ufficio tecnico aveva erroneamente interpretato il termine ultimo di affidamento delle gare d’appalto: convinto fino all’ultimo che la data fosse a fine aprile, invece era stata il 18 gennaio. Abbiamo lavorato tutti sempre in funzione di questa data rivelatasi invece sbagliata: riponendo stima e fiducia nel RUP e nella sua lunga esperienza, l’ufficio tecnico, Acquevenete e ATO acque, i progettisti di Consylio e l’Amministrazione hanno sempre dato il massimo convinti che a settembre 2024 sarebbero iniziati i lavori. Non appena abbiamo saputo che lo sforamento del termine avrebbe prodotto il congelamento del finanziamento, abbiamo immediatamente aperto tutti i canali di contatto con Roma per risolvere il problema. Ancora a fine giugno pareva si potesse trovare il modo di ottenere la proroga. I soldi ci sono, non sono spariti. Sono stati stanziati per la laminazione di Occhiobello dal Ministero dell’Interno nel 2022. Il progetto è pronto, approvato da tutti gli attori coinvolti. Occorre trovare il modo di sbloccare lo stop. Il percorso intrapreso durante gli ultimi giorni di mandato mi aveva restituito buone speranze. Non ne ho parlato in pubblico? E invece ne ho parlato apertamente durante alcune serate di campagna elettorale, in trasparenza, spiegando dell’errore dell’ufficio tecnico e della possibilità di recupero. Un sindaco non va sui giornali a buttare fango sui dipendenti, cerca di risolvere il problema. E questo ho fatto mentre ero in carica. Anche la nuova amministrazione non ne ha parlato. Lo dice ora, forse è arrivata la conferma del blocco definitivo? Non sono riusciti a risolvere il problema? Con tutte le loro tanto sbandierate reti di contatti politici a tutti i livelli? Niente? Solo chiacchiera.
Se dovesse essere cancellato del tutto il finanziamento, ne perderebbe il nostro comune, ne perderebbe l’intero Paese, considerato ciò che sta avvenendo anche poco lontano da noi, le alluvioni, i morti. Un errore di un RUP di un comune deve essere risolto. Non si può non trovare il rimedio. Occhiobello avrebbe avuto “gratis” per le sue casse di bilancio, un’opera essenziale. Facendo i confronti con quello che ho trovato nel 2019, più di 22000000 di debiti da mutui, ingiunzioni di pagamento da 4500000 per la tangenziale da pagare con le casse comunali e invece pagate dalla Regione Veneto con un risparmio più di tre milioni, grazie al mio incessante lavoro, non c’è storia.

E un ultimo pensiero alle luminarie di Natale. Attenzione, cittadini di Occhiobello. Attenzione. Il “concorso” degli esercizi commerciali è un abbaglio mediatico. Durante la mia amministrazione i negozi hanno sempre abbellito le loro vetrine come meglio ritenevano opportuno. Il Comune illuminava le quattro piazze e località con luminarie tradizionali. Non è stato chiesto mai un centesimo ai negozianti, gente che lavora e che paga già consistenti tributi allo Stato e al Comune. Non ci si deve far “grandi” con gli sforzi economici degli altri. Questo principio è sacrosanto. Invece vedo che di sacrosanto ci sono solo le chiacchiere.

COMUNICATO STAMPA consigliere di minoranza SONDRA COIZZI

FERMI AL PALO ANCHE GLI ORTI URBANI





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