Il professor Salvatore Madaghiele è il nuovo dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Occhiobello. Si è insediato il 1° settembre, quindi, poco più di un mese fa. “Le prime impressioni sono veramente buone – esordisce – Ho trovato un ambiente, umano e lavorativo, veramente accogliente e competente. E’ una scuola ben organizzata e che, per merito delle persone che ci hanno operato finora, ha iniziato l’anno regolarmente il 14 settembre al contrario di altre realtà che hanno avuto diverse difficoltà organizzative. La precedente dirigente, professoressa Morena Passeri, insieme alla responsabile per la prevenzione della diffusione del Covid, la professoressa Ferrari, hanno predisposto tutto quanto era necessario per riaccogliere gli studenti che stanno seguendo l’orario intero in tutti i plessi tranne uno. Manca ancora qualche docente, ma sono diversi giorni che sta procedendo tutto molto bene”. Questa è una grande notizia considerando l’aumento generale dei contagiati italiani ed in particolare nelle scuole, meridionale, ma anche del Polesine. “Ad oggi non abbiamo casi, ma siamo preparati per gestirli – annuncia la professoressa Raffaella Ferrari – Io sono la referente in materia dell’Istituto che, poi, né ha uno per ogni plesso dove, poi, ci sono delle aule covid dove saranno portati i bambini che dovessero risultare positivi durante le lezioni e li rimarranno sino all’arrivo dei genitori che saranno prontamente avvisati. Se il minore dovesse avere la temperatura corporea superiore ai 37,5° sarà avvertito il Sisp che, poi, lo seguirà insieme al pediatra. Noi comunicheremo i nomi di tutte le persone che sono state in contatto con il paziente. Per quanto riguarda l’attività di prevenzione, in estate, abbiamo lavorato, in collaborazione con i Comuni di Occhiobello e Canaro, per mettere in sicurezza la struttura (ampliamento delle aule, ingressi separati) ed è stato stilato un protocollo specifico per ogni plesso (uso della mascherina, areazione frequente dei locali, lavaggio della mani o igienizzazione). In queste prime settimane è rispettato alla lettera da tutti con i bambini che sono veramente molto bravi, stanno gestendo bene, senza fatica, le novità e questo denota il buon lavoro fatto dai genitori nell’istruirli. Anche se con queste modalità gli studenti sono contenti di essere tornati: i primi giorni sono stati una grande festa”. Un ulteriore segnale di ritorno alla normalità dopo mesi terribili caratterizzati dalla didattica a distanza che ha consentito di ultimare l’anno sul piano formativo, ma ha tolto tanto sul piano umano, della socializzazione. “Per il futuro intendiamo migliorare la cosiddetta didattica digitale integrata – sottolinea il dirigente – Nella malaugurata ipotesi di un nuovo lock down sarà obbligatoria, ma è utile anche per quegli allievi che, in seguito ad interventi medici, sono costretti ad assentarsi per tanti giorni. Abbiamo alcuni casi che necessitano di questa procedura che intendiamo perfezionare in alcuni aspetti pratici. E’ solo una delle idee per potenziare l’offerta formativa dell’istituto che vuole essere un riferimento culturale per il territorio, quindi, anche per gli adulti. Bisogna insistere sulla genitorialità responsabile perché, oggi, troppo spesso ci sono genitori che permettono, in maniera inconsapevole o incosciente, ai propri figli di usare liberamente i cellulari non rendendosi conto dei rischi che corrono. Altri argomenti rilevanti da affrontare sono la ludopatia, i giochi online che attirano soprattutto i ragazzi della secondaria. C’è, poi, l’ambito delle notizie con la capacità di distinguere quelle vere dalle false, saper riconoscere le fonti affidabili. Sono tutti progetti già presenti nella scuola, ma che vogliamo estendere al territorio. E’ una programmazione a lungo termine. Nell’immediato siamo concentrati sul fare scuola in maniera serena, sicura restituendo ai bambini quanto hanno perso nel lock down sul piano umano. Stiamo consolidando il nuovo modo di vivere le ore didattiche in ambienti che non sono pericolosi, non rappresentano un problema, in quanto sanificati ed organizzati in piena sicurezza”. Un passaggio fondamentale in giorni un po’ convulsi, con l’aumento dei contagi che sta iniziando a disorientare qualcuno. Bisogna essere calmi ed avere fiducia negli insegnanti e in tutti quanti hanno a cuore le sorti dei minori che, da quest’anno, studieranno anche l’educazione civica che torna nel piano formativo (con una propria valutazione nei due quadrimestri). “L’obiettivo, soprattutto per gli allievi della secondaria, è creare cittadini attivi, consapevoli, sempre più educati rispettosi dell’ambiente che li circonda, di se stessi e del prossimo – afferma la professoressa Alessia Vendemiati, referente per la secondaria – In tale ambito sarà monitorato con attenzione, soprattutto alla secondaria, l’uso dei cellulari e dei social. Vogliamo arginare fenomeni come il cyberbullismo e la pubblicazione di fotografie e video scattati/girati durante le lezioni all’insaputa del docente. Cercheremo di far ragionare i ragazzi su questi comportamenti negativi che se si verificassero saranno puniti con le dovute maniere per prevenire situazioni spiacevoli”. Non c’è nulla di sano, bello nel realizzare questi prodotti multimediali che non hanno alcuna utilità, anzi danneggiano le persone soprattutto quando sono, già di natura, in difficoltà per altri motivi fisici o linguistici. Occhiobello e Canaro, infatti, sono realtà multietniche. “L’istituto ha sempre tenuto molto al tema dell’inclusione in tutte le sue eccezioni e nelle diverse terminologie – evidenzia la maestra Serena Cirella, referente in materia per l’infanzia e la primaria – Diversi anni fa abbiamo iniziato parlando di integrazione, ma oggi siamo concentrati esclusivamente sull’inclusione che considera non solo gli alunni, ma tutti quelli che operano ed interagiscono con la scuola. In questo percorso collaboriamo con le associazioni locali e con le istituzioni con cui c’è un continuo dialogo, scambio di idee, esperienze per essere sempre pronti, preparati perché è un ambito in costante mutamento e con tante specificità. Noi preferiamo parlare di BES (bisogni educativi speciali) perché ogni bambino ha bisogni specifici ed il nostro obiettivo è portarli alla massima inclusione possibile operando in sinergia nei tre ordini. Questo garantisce loro continuità ed è fondamentale per la loro crescita. Scopriamo, approfondiamo, valorizziamo le loro potenzialità, competenze per farli diventare cittadini della società che, oggi, tende a creare delle differenze, ma la scuola è il punto iniziale e fondamentale per far cambiare almeno un po’ la cultura. Parlando ai minori di inclusione, di dare importanza alla differenze facciamo si che questi messaggi arrivino anche alle famiglie che, in questi anni, sono state sempre molto collaborative”. Numerosi sono gli allievi speciali che sono stati formati da questi docenti che sono ripagati dai successivi positivi risultati raggiunti. “Ogni bambino ha una sua bella storia ed è difficile sceglierne poche – prosegue Cirella – Sapere che diversi di loro frequentano le superiori, hanno raggiunto buoni livelli all’Università, sono attivi nel tessuto sociale è fonte di grande soddisfazione per i dirigenti, per gli insegnanti e per quanti hanno partecipato a questo percorso”. A beneficiarne è il territorio, la collettività. Come altri istituti del Polesine e non solo, quello di Occhiobello abbraccia più entità amministrative. “Con i comuni di Occhiobello e Canaro il primo approccio è stato molto buono – riconosce il dirigente – Ho avuto il piacere di conoscere i sindaci Sondra Coizzi e Nicola Garbellini, l’assessore all’istruzione, Lorenza Bordin ed i membri degli uffici tecnici e tutti hanno manifestato grande disponibilità non solo a parole, ma con fatti. Quando c’è stata la necessità sono intervenuti in maniera tempestiva e ciò accadeva anche prima del mio arrivo ed è stato importante nell’organizzazione strutturale dei plessi in questo periodo d’emergenza sanitaria”. Il Covid 19 che ha stravolto anche alcuni progetti tipici dell’istituto come l’Erasmus. “Lo ha stroncato – ammette Vendemiati – I ragazzi erano pronti per partire per le località estere per completare il percorso iniziato con altre attività, iniziative. In mente di progetti ne abbiamo diversi, vedremo quali poter concretizzare in questo contesto storico. Molto importante è il potenziamento della lingua inglese attraverso corsi tenuti, negli ultimi tre anni scolastici, dal Trinity College. Utile è anche il recupero ed il consolidamento in itinere delle abilità di base”. Un work in progress che sarà scandito, purtroppo, dalla pandemia.
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